Accade a San Marino o nella Repubblichina di “Pollicino”?

Già nota nel 2016 su queste pagine come La Repubblica di Falfurbino (https://segretidibanca.wordpress.com/2016/06/11/arriva-la-bomba-che-scoppia-e-rimbomba-la-repubblica-di-falfurbino-atto-iii/ )

di Marcello Draghi (Studiostampadraghi)

 

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dal film La Grande Scommessa che ha recentemente trattato la vicenda Lehmann Brothers con meticolosità (del resto sempre di banche e governi si parla):

“Possibile che in quella banca siano stati così idioti?”

“Ancora più incredibile come dormono al Governo su queste cose!”

E quanto forse si aspettano dalla banca acquirente è quanto si sente poco dopo

” Polson e Bernard hanno appena lasciato la Casa Bianca. Interverranno con un salvataggio”. 

 ” Beh, era necessario… no?”

 ” Lo sapevano che i contribuenti li avrebbero salvati, non erano stupidi, è che se ne fregavano”. 

 ” Sì, perchè sono dei ladri di merda! Alcuni almeno finiranno in galera, vero? Dovranno smembrare le banche!”

” Ma possiamo vendere adesso?”

” Tu lo sai che una volta venduto, saremo esattamente come gli altri? Lo sai questo?”

“NO, non è la stessa cosa. Non siamo stati noi a truffare milioni di americani privandoli del sogno di avere una casa, ma loro! Ora dobbiamo dargli un calcio sui denti”. 

” Ok. Vendi tutto”.

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C’era una volta una Repubblica basata sulle banche che però a furia di rubare e comportarsi contro ogni principio etico, morale e, soprattutto, giuridico, nonostante le leggi là se le facessero da soli a uso e consumo delle banche stesse, si trovò a navigare in bruttissime acque, talmente brutte che la piccola Repubblica rischiava di affondare.

Le idee prese in esame per affrontare quelle acque da parte degli ufficiali al comando furono:

a) Dare la colpa dei propri problemi bancari a certi soggetti che avrebbero ricevuto denari o non onorato pendenze e pubblicarne nomi e cognomi su delle lunghe liste di proscrizione pubblicate dal giornale locale compiacente i poteri forti. Certo ciò fece andare su tutte le furie nomi, prestanome ed amici degli amici. Come già scritto, Vittorio Sgarbi (n.26 nella pagina di sx) che trova tra i debitori non credo abbia gradito, così come si immagina il CdA e i referenti della Decima Re di Reggio Emilia, o del Fondo Load Management, o magari proprio del Fondo Asset NPL o ancora il Dott Elvio Palmucci della Casati Srl o magari ancora il signor Simone Cimino, che sarà o non sarà amico di amici? E la Trepor? E quanto a Sergio e Francesco Giovinazzo, Fin Project e il tour di Spagna – Svizzera – San Marino – Italia? Vabbé mi fermo sennò vi “spoilero” troppo il prossimo articolo),  che furono immediatamente fatti sparire dalla circolazione così come qualunque notizia pubblicata, anche all’estero, in merito alla deriva inarrestabile del sistema “Repubblichina” in procinto di far schiantare il Paese definitivamente contro le onde della trasparenza finanziaria e della legalità pretesa dall’UE.

Domanda:

ma sparirono proprio?

Tutti?

Da internet da cui non sparisce nulla se si sa come fare?

E sono scomparsi anche i cartacei?

parrebbe di no!…

b) Consentire per quattro anni (quelli in cui cominciarono i casini per un paio di istituti di credito) che uno stesso Auditor italiano (BDO srl) certificasse i conti delle banche più disponibili a “ravanamenti” con i potentati locali ed italiani insieme a quelli della stessa banca centrale che le avrebbe dovute controllare. Ovvero il controllore era controllato dallo stesso che controllava i controllati dal controllore, buffo no?

c) Visto che ciò non era bastato decisero a un certo punto di falsificare addirittura un documento Ufficiale, niente po’ po’ di meno che: un Bollettino della Repubblica, destinato a tout le mond.

Ovvero una menzogna worldwide alla faccia di UE, trattati internazionali, trasparenze e chi più ne ha più ne metta.

Accadde poi che l’Ambasciatore dello Stato che forniva ogni servizio alla piccola, tutt’altro che indipendente Repubblichina, informato nel dettaglio di alcuni accadimenti facesse notare esplicitamente a quei comandanti e alla loro avvocatura di quali nefandezze fossero colpevoli loro e tanti, tanti altri all’interno di quella anacronistica congrega, chiedendo espressamente una risoluzione agli enormi problemi anche di GIUSTIZIA negata nonché di resistenze temerarie in giudizio creati da parte di soggetti comunque ad oggi già abbondantemente condannati in vari procedimenti a pene molto severe (8/10 anni tanto per capirsi).
Dopo quanto sopra riportato però, i comandanti in carica e la loro avvocatura, invece di affrettarsi a chiudere la situazione che stava creando non pochi problemi al galleggiamento della Repubblica in questione, benché sollecitati da legali e, come detto, rappresentanti istituzionali esteri, impiegavano un anno e mezzo a occuparsi della faccenda, con quanto ciò avrebbe potuto ed ha comportato a livello di responsabilità (giuridiche, finanziarie, politiche, etiche e morali).

Indi, duramente ripresi, da chi provvisto del potere di farlo, hanno pensato bene di traccheggiare un altro po’. Forse per trovare a chi accollare ogni responsabilità diretta per alleggerire la posizione di chi non ha visto né fatto nulla nonostante informato di quanto accaduto e i propri doveri.

Del resto si immagina che all’interno del “sistema” fosse necessario decidere chi sacrificare, magari un tale, il trait d’union e fil rouge tra le banche coinvolte e, visto che a quanto pare è deceduto o è chissà dove, a godersi i proventi della propria sparizione ad hoc, chissà…

Sembra comunque che, a breve, visto che quanto andrebbe lavato in casa e di molto velocemente (onde evitare guai se possibile ancora maggiori) pare non venga nemmeno sciacquato, potrebbe toccare all’onesta informazione (che non è di sicuro quella sammarinese o il mainstream italiano che non pubblicano NOTIZIE DI PUBBLICO INTERESSE FAVORENDO COSÌ LE ONESTISSIME BANCHE DI QUEL POSTICINO, CENTRALE IN TESTA) elencare i nomi di quanti ingiustamente accusati di aver creato “buchi” nel sistema quando questa pratica a “groviera” ai danni dei cittadini sammarinesi veniva applicata dal SISTEMA onde favorire “favoritismi” ai locali e ai confinanti che necessitavano di fare regalìe senza che esse risultassero e, possibilmente, senza metterci il regalo, cui pensavano coloro che in ultima istanza avrebbero pagato i buchi della banca coinvolta.

Pare anche che potrebbe toccare alla stessa informazione chiarire come una banca di lassù abbia potuto emettere obbligazioni a favore dei correntisti di banca liquidata attraverso un giochino contabile (https://www.comitatoexclienti-assetbanca.com/cassa-di-risparmio-di-san-marino-assistenza-legale-per-valutare-presentazione-denuncia-penale-e-richiesta-risarcimento-danni/).

Oltretutto risulta che, nonostante quanto sopra ben descritto in merito alle parole delle istituzioni estere

(le quali hanno espressamente riferito alla delegazione di governo che la vicenda è attualmente attenzionata dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Direzione Generale Cooperazione Europea, dal Ministero di Grazia e Giustizia, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché dalla Presidenza della Repubblica del loro Paese e che si aspettano comunque una definizione della vertenza anche senza una decisione del Tribunale, in quanto la mancanza di una tale decisione manifesta una denegata giustizia non può essere tollerata da uno Stato democratico. Ha aggiunto anche di avere ravvisato oltretutto una resistenza temeraria da parte convenuta nel giudizio civile e ha concluso dicendo che “se non vi è una legge che regoli in modo chiaro le vicende bancarie, va fatta”),

all’avvocato di chi ha subito per dieci anni il sistema di quella Repubblica lì sia toccato inviare addirittura un ulteriore ultimatum TRANSATTIVO (a favore della RSM visti i suoi problemi. Ovvero la vittima fa lo sconto al carnefice pur di non rivederlo più da subito!) al quale ad oggi, ad un giorno dalla scadenza, nessuno ha risposto una riga, così come NONOSTANTE TUTTO nessuno di quel posto lassù, ovviamente conscio delle proprie responsabilità istituzionali, ha mai inviato una parola di scuse a chi è stato schiacciato da detto, marcio, “sistema” cui non sfugge nemmeno il Tribunale, ovviamente colluso con esso da tempo immemore a discapito di cittadini locali ed esteri.

Un bel posticino quella Repubblica dove, nonostante siano con un piede nella fossa e l’altro su una buccia di banana, si lamentano però di un problema che sostanzialmente non tocca i propri cittadini nemmeno di striscio. Ma non basta, il bello è che chi lo lamenta è lo stesso che ha consentito decenni di “sistema” in quel posto lassù (e molti, ovviamente, non sono cittadini di quella Repubblica lì ma “referenti” in quella terra di altri interessi) e che ha portato il Paese dove è ora.

Evviva.

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